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lunedì 9 giugno 2014

LO SPIRITO SANTO È LA MEMORIA VIVENTE DELLA CHIESA

Città del Vaticano, 8 giugno 2014 (VIS). Nella Solennità di Pentecoste, il Santo Padre Francesco ha presieduto nella Basilica Vaticana la Santa Messa, concelebrata dai Cardinali, Arcivescovi e Vescovi presenti nell'Urbe.

"Parlando agli Apostoli nell’Ultima Cena, Gesù disse che, dopo la sua partenza da questo mondo, avrebbe inviato loro il dono del Padre, cioè lo Spirito Santo. Questa promessa si realizza con potenza nel giorno di Pentecoste, quando lo Spirito Santo discende sui discepoli riuniti nel Cenacolo", ha detto il Papa nell'omelia.

"Lo Spirito Santo ci insegna: è il Maestro interiore. Ci guida per il giusto cammino, attraverso le situazioni della vita. (...) Più che un maestro di dottrina - ha precisato il Papa - lo Spirito Santo è un maestro di vita. E della vita fa parte certamente anche il sapere, il conoscere, ma dentro l’orizzonte più ampio e armonico dell’esistenza cristiana".

"Lo Spirito Santo ci ricorda, ci ricorda tutto quello che Gesù ha detto. È la memoria vivente della Chiesa. E mentre ci fa ricordare, ci fa capire le parole del Signore. (...) Lo Spirito di verità e di carità ci ricorda tutto ciò che Cristo ha detto, ci fa entrare sempre più pienamente nel senso delle sue parole. (...) In sostanza lo Spirito ci ricorda il comandamento dell’amore, e ci chiama a viverlo".

"Un cristiano senza memoria - ha sottolineato il Pontefice - non è un vero cristiano: è un cristiano a metà strada, è un uomo o una donna prigioniero del momento, che non sa fare tesoro della sua storia, non sa leggerla e viverla come storia di salvezza. Invece, con l’aiuto dello Spirito Santo, possiamo interpretare le ispirazioni interiori e gli avvenimenti della vita alla luce delle parole di Gesù. E così cresce in noi la sapienza della memoria, la sapienza del cuore, che è un dono dello Spirito".

"Lo Spirito Santo (...) ci fa parlare, con Dio e con gli uomini. Non ci sono cristiani muti, muti di anima; no, non c’è posto per questo. Ci fa parlare con Dio nella preghiera. (...) Ci fa parlare nell’atto di fede. (...) E lo Spirito ci fa parlare con gli uomini nel dialogo fraterno. Ci aiuta a parlare con gli altri riconoscendo in loro dei fratelli e delle sorelle".

"Ma c’è di più: lo Spirito Santo ci fa parlare anche agli uomini nella profezia, cioè facendoci 'canali' (...) della Parola di Dio. La profezia è fatta con franchezza, per mostrare apertamente le contraddizioni e le ingiustizie, ma sempre con mitezza e intento costruttivo. Penetrati dallo Spirito di amore, possiamo essere segni e strumenti di Dio che ama, che serve, che dona la vita".

"Il giorno di Pentecoste - ha detto infine il Pontefice - quando i discepoli 'furono colmati di Spirito Santo', fu il battesimo della Chiesa, che nacque 'in uscita', in 'partenza' per annunciare a tutti la Buona Notizia. La Madre Chiesa, che parte per servire. Ricordiamo l’altra Madre, la nostra Madre che partì con prontezza, per servire. La Madre Chiesa e la Madre Maria: tutte e due vergini, tutte e due madri, tutte e due donne".

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