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lunedì 9 giugno 2014

LO SPORT È UNA STRADA EDUCATIVA

Città del Vaticano, 7 giugno 2014 (VIS). "Lo sport è una strada educativa", ha detto Papa Francesco alle migliaia di persone che questo pomeriggio hanno partecipato in Piazza San Pietro alla festa del Centro Sportivo Italiano in occasione del 70° anniversario di fondazione.

"Io trovo tre strade, per i giovani, per i ragazzi, per i bambini - ha spiegato il Papa - La strada dell’educazione, la strada dello sport e la strada del lavoro, cioè che ci siano posti di lavoro all’inizio della vita giovanile! Se ci sono queste tre strade, io vi assicuro che non ci saranno le dipendenze: niente droga, niente alcol. Perché? Perché la scuola ti porta avanti, lo sport ti porta avanti e il lavoro ti porta avanti. Non dimenticate questo. A voi, sportivi, a voi, dirigenti, e anche a voi, uomini e donne della politica: educazione, sport e posti di lavoro!".

importante - ha sottolineato il Pontefice - che lo sport rimanga un gioco! Solo se rimane un gioco fa bene al corpo e allo spirito. E proprio perché siete sportivi, vi invito non solo a giocare, come già fate, ma c’è qualcosa di più: a mettervi in gioco nella vita come nello sport. Mettervi in gioco nella ricerca del bene, nella Chiesa e nella società, senza paura, con coraggio ed entusiasmo. Mettervi in gioco con gli altri e con Dio; non accontentarsi di un 'pareggio' mediocre, dare il meglio di sé stessi, spendendo la vita per ciò che davvero vale e che dura per sempre. Non accontentarsi di queste vite tiepide, vite 'mediocremente pareggiate': no, no! Andare avanti, cercando la vittoria sempre!".

"Nelle società sportive - ha proseguito il Papa - si impara ad accogliere. Si accoglie ogni atleta che desidera farne parte e ci si accoglie gli uni gli altri, con semplicità e simpatia. Invito tutti i dirigenti e gli allenatori ad essere anzitutto persone accoglienti, capaci di tenere aperta la porta per dare a ciascuno, soprattutto ai meno fortunati, un’opportunità per esprimersi. (...) Vi auguro anche di sentire il gusto, la bellezza del gioco di squadra, che è molto importante per la vita. No all’individualismo! (...) Appartenere a una società sportiva vuol dire respingere ogni forma di egoismo e di isolamento, è l’occasione per incontrare e stare con gli altri, per aiutarsi a vicenda, per gareggiare nella stima reciproca e crescere nella fraternità".

"Tanti educatori, preti e suore - ha ricordato il Santo Padre - sono partiti anche dallo sport per maturare la loro missione di uomini e di cristiani. (...) Tante delle vostre società sportive sono nate e vivono 'all’ombra del campanile' (...) se non c’è un gruppo sportivo in parrocchia, manca qualcosa. Se non c’è il gruppo sportivo, manca qualcosa. (...) Lo sport nella comunità può essere un ottimo strumento missionario, dove la Chiesa si fa vicina a ogni persona per aiutarla a diventare migliore e ad incontrare Gesù Cristo".

"Mi raccomando - ha esortato infine il Papa - che tutti giochino, non solo i più bravi, ma tutti, con i pregi e i limiti che ognuno ha, anzi, privilegiando i più svantaggiati, come faceva Gesù. E vi incoraggio a portare avanti il vostro impegno attraverso lo sport con i ragazzi delle periferie delle città: insieme con i palloni per giocare potete dare anche ragioni di speranza e di fiducia".

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