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lunedì 23 giugno 2014

MESSA ALLA PIANA DI SIBARI: COLORO CHE SEGUONO LA STRADA DEL MALE, COME I MAFIOSI, NON SONO IN COMUNIONE CON DIO: SONO SCOMUNICATI!

Città del Vaticano, 20 giugno 2014 (VIS). Lungo il tragitto in auto da Cassano allo Jonio verso Marina di Sibari (poco meno di 20 chilometri), il Papa ha compiuto una breve sosta davanti alla chiesa parrocchiale San Giuseppe, nella frazione Lattughelle, dove il 3 marzo scorso è stato assassinato il sacerdote diocesano Padre Lazzaro Longobardi, che il Vescovo Nunzio Galantino, Segretario della Conferenza Episcopale Italiana, ha definito "martire della carità".

Giunto alle 16.00 nell'area ex Insud della Piana di Sibari, dove ha salutato il numerosi fedeli lì convenuti, il Santo Padre ha presieduto la Celebrazione Eucaristica del Corpus Domini ricordando che mentre il Giovedì Santo si fa memoria dell'istituzione dell'Eucaristia nell'Ultima Cena, nella solennità del Corpus Domini predomina il rendimento di grazie e l'adorazione.

"E infatti - ha spiegato il Papa nell'omelia - è tradizionale in questo giorno la processione con il Santissimo Sacramento. Adorare Gesù Eucaristia e camminare con Lui. Questi sono i due aspetti inseparabili della festa odierna, due aspetti che danno l’impronta a tutta la vita del popolo cristiano: un popolo che adora Dio e un popolo che cammina: che non sta fermo, cammina!".

"Prima di tutto noi siamo un popolo che adora Dio. Noi adoriamo Dio che è amore, che in Gesù Cristo ha dato se stesso per noi, si è offerto sulla croce per espiare i nostri peccati e per la potenza di questo amore è risorto dalla morte e vive nella sua Chiesa. Noi non abbiamo altro Dio all’infuori di questo! Quando all’adorazione del Signore si sostituisce l’adorazione del denaro, si apre la strada al peccato, all’interesse personale e alla sopraffazione; quando non si adora Dio, il Signore, si diventa adoratori del male, come lo sono coloro i quali vivono di malaffare e di violenza. La vostra terra, tanto bella, conosce i segni e le conseguenze di questo peccato. La ’ndrangheta è questo: adorazione del male e disprezzo del bene comune. Questo male va combattuto, va allontanato! Bisogna dirgli di no! La Chiesa che so tanto impegnata nell’educare le coscienze, deve sempre di più spendersi perché il bene possa prevalere. Ce lo chiedono i nostri ragazzi, ce lo domandano i nostri giovani bisognosi di speranza. Per poter rispondere a queste esigenze, la fede ci può aiutare. Coloro che nella loro vita seguono questa strada di male, come sono i mafiosi, non sono in comunione con Dio: sono scomunicati!".

"Oggi lo confessiamo con lo sguardo rivolto al Corpus Domini, al Sacramento dell'altare. E per questa fede, noi rinunciamo a satana e a tutte le sue seduzioni; rinunciamo agli idoli del denaro, della vanità, dell’orgoglio e del potere, della violenza. Noi cristiani non vogliamo adorare niente e nessuno in questo mondo se non Gesù Cristo, che è presente nella santa Eucaristia".

"Forse non sempre ci rendiamo conto fino in fondo di ciò che significa questo - ha puntualizzato il Santo Padre - di quali conseguenze ha, o dovrebbe avere questa nostra professione di fede. Questa nostra fede nella presenza reale di Gesù Cristo, (...) nel pane e nel vino consacrati, è autentica se noi ci impegniamo a camminare dietro a Lui e con Lui. Adorare e camminare: un popolo che adora è un popolo che cammina! Camminare con Lui e dietro a Lui, cercando di mettere in pratica il suo comandamento, quello che ha dato ai discepoli proprio nell’Ultima Cena: 'Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri'. Il popolo che adora Dio nell’Eucaristia è il popolo che cammina nella carità. Adorare Dio nell'Eucaristia, camminare con Dio nella carità fraterna".

"Oggi, come Vescovo di Roma, sono qui per confermarvi non solo nella fede - ha sottolineato il Pontefice - ma anche nella carità, per accompagnarvi e incoraggiarvi nel vostro cammino con Gesù Carità. Voglio esprimere il mio sostegno (...) a tutti i Pastori e fedeli della Chiesa in Calabria, impegnata coraggiosamente nell’evangelizzazione e nel favorire stili di vita e iniziative che pongano al centro le necessità dei poveri e degli ultimi. E lo estendo anche alle Autorità civili che cercano di vivere l’impegno politico e amministrativo per quello che è, un servizio al bene comune. Incoraggio tutti voi a testimoniare la solidarietà concreta con i fratelli, specialmente quelli che hanno più bisogno di giustizia, di speranza, di tenerezza".

Nel rendere grazie a Dio per i tanti segni di speranza nelle famiglie, nelle parrocchie, nelle associazioni, nei movimenti ecclesiali in Calabria, il Santo Padre ha esortato nel contempo i giovani a non lasciarsi rubare la speranza perché adorando Gesù nei loro cuori sapranno opporsi "al male, alle ingiustizie, alla violenza con la forza del bene, del vero e del bello".

"Il Corpo del Signore fa di noi una cosa sola, una sola famiglia, il Popolo di Dio riunito attorno a Gesù, Pane di vita. (...) Se adorerete Cristo e camminerete dietro a Lui e con Lui, la vostra Chiesa diocesana e le vostre parrocchie cresceranno nella fede e nella carità, nella gioia di evangelizzare. Sarete una Chiesa nella quale padri, madri, sacerdoti, religiosi, catechisti, bambini, anziani, giovani camminano l’uno accanto all’altro, si sostengono, si aiutano, si amano come fratelli, specialmente nei momenti di difficoltà. Maria, nostra Madre, Donna eucaristica, che voi venerate in tanti Santuari, specialmente in quello di Castrovillari, vi precede in questo pellegrinaggio della fede", ha concluso il Santo Padre.

Alle 17:30, al termine della Celebrazione Eucaristica, il Santo Padre ha raggiunto l’eliporto di Marina di Sibari da cui, verso le 18:00, è ripartito per Roma dove è giunto alle 19:30.

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