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lunedì 13 ottobre 2014

Decima Congregazione: I Delegati Fraterni

Cittá del Vaticano, 11 ottobre 2014 (VIS).-La decima Congregazione generale, svoltasi ieri pomeriggiom ha visto l’audizione di sette Delegati Fraterni di diverse confessioni cristiane. L’intervento dell’ottavo Delegato, Sua Eminenza Hilarion, Presidente del Dipartimento per le Relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, verrà pronunciato nei prossimi giorni.

Nei loro interventi, i Delegati Fraterni hanno espresso, al Santo Padre ed ai Padri Sinodali, gratitudine per l’invito a partecipare all’Assise. Quindi, ciascuno ha presentato la questione della famiglia nell’ambito della propria confessione cristiana.

Nel complesso, è stato sottolineato come le sfide e le speranze riversate sul nucleo familiare siano comuni a tutti i cristiani: la famiglia – si è detto – è fondamentale per la società, è base fondamentale della comunione nella giustizia. Certo, le difficoltà non mancano: la crisi economica incalza, i mass media riducono i momenti di dialogo tra le mura domestiche, proponendo a volte anche modelli che inducono all’adulterio; le guerre, le migrazioni, la globalizzazione, il dramma di malattie come l’Aids e l’ebola, il fondamentalismo islamico presente in alcuni Paesi, mettono continuamente in pericolo il bene della famiglia, in ogni suo contesto.

Comune tra i cristiani anche la necessità di un’adeguata preparazione al matrimonio e di una riflessione adeguata sulle nozze tra credenti e non credenti. Per quanto riguarda i divorziati risposati, è stato detto che spesso la loro accoglienza nella Chiesa può donare nuova speranza, ispirando una grande vita familiare che crea una grande società. Essenziale, dunque, l’ascolto, da parte delle confessioni cristiane, di chi si trova in situazioni familiari difficili, nei cui confronti servono ogni giorno misericordia e compassione, perché le Chiese vogliono essere sempre d’aiuto per i sofferenti, guardando sia alla Sacra Scrittura sia ai problemi della contemporaneità.

E’ stata espressa volontà di ascolto e comprensione, lontane da ogni tipo di condanna, nei confronti delle persone omosessuali, pur ribadendo che il matrimonio è l’unione tra un uomo ed una donna. Attenzione particolare è stata manifestata anche per i bambini nati in contesti difficili e per tutte le vittime di violenza, soprattutto donne e minori, perché è comune, tra i cristiani, la difesa dei più vulnerabili, di coloro che non hanno voce, siano essi credenti o no.

Altro tema centrale, negli interventi dei Delegati fraterni, è stato quello dell’annuncio del Vangelo: la famiglia – si è detto – è la prima scuola di fede, è il luogo in cui si impara a conoscere e a diffondere la Buona Novella ed è quindi essenziale che i cristiani condividano la "gioia del Vangelo", quel "evangelii gaudium" richiamato spesso da Papa Francesco.

Alcune diversità di approccio si sono riscontrate, ad esempio sul tema della regolazione delle nascite, sottolineando la libertà di coscienza dei credenti, pur sempre nel rispetto del senso dell’amore e del matrimonio. Inoltre, in relazione alle seconde nozze, è stato detto da parte ortodossa che esse rappresentano comunque una deviazione e che vengono sì celebrate, ma dopo un periodo di accompagnamento da parte della Chiesa, per cercare di portare i coniugi alla riconciliazione.

In particolare, poi, dai Delegati fraterni di Chiese presenti nel Medio Oriente è giunto un ringraziamento al Santo Padre per la Veglia di preghiera per la pace in Siria e nel resto del mondo, indetta il 7 settembre 2013; in questo contesto, è stata ribadita la responsabilità delle famiglie cristiane mediorientali nell’evangelizzazione all’interno di un contesto per lo più islamico.

Infine, tutti gli interventi si sono conclusi con l’auspicio che il Sinodo straordinario sulla famiglia abbia successo, anche in vista dell’Assise ordinaria in programma per il 2015.

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